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giovedì 24 luglio 2014

Una voce nel silenzio

     Che dire gente, ho sempre una scusa per sparire, ma ormai mi conoscete. Io non posso fare a meno di scrivere e quando inizio una storia mi lascio trasportare con anima e corpo in questi miei mondi personali, dove posso esprimermi con tutta me stessa. Alcune volte ci riesco a tirare fuori la testa e darvi un piccolo assaggio del mio lavoro. Tante altre volte - in verità, spesso - i miei personaggi hanno la meglio e non mi mollano finche non vedo la parola “fine” disegnarsi sotto la mia matita. 
      Ed eccomi ancora qua a parlare della mia ultima opera: Una voce nel silenzio.
     Questa volta mi sono avventurata nel paranormale. Sì, hai sentito bene. Dopo i miei fantasy mi sono buttata in questa storia che mi ha subito rapito. C’è da dire che tutto è nato come una sceneggiatura che ho scritto per mio amico Dionys di Santo Domingo. Poi ho pensato che mentre si mettono appunto tutti i requisiti per portarlo al cinema potevo tradurlo all’italiano e proporlo a qualche casa editrice.
     Mi sono lasciata tutto alle spalle e ho sfidato le mie più profonde convinzioni ambientandola a Cologno Monzese. Di solito mi piace crearmi i miei piccoli mondi, ma devo riconoscere che utilizzare un luogo a me tanto familiare ha un suo fascino.
     Poi, parlando del manoscritto, mi sono sentita al mio agio nel vedere nascere questo personaggio di Monica, così controverso e allo stesso tempo semplice. Una madre che, nonostante i problemi cardiaci, decide di non abortire il suo bambino. Un marito che fa di tutto per un amore infelice che fatica a restare vivo. Dentro di questo cerchio amaro, troviamo Elena, una bimba incompresa e ritenuta “strana” dai coetanei che non possono immaginare tutto la forza di anima che si trova dentro di lei.
     Una voce nel silenzio è un libro da leggere di tutto un fiato. Da portarsi dietro quando si parte o da regalare a quelli che amano scoprire che i miei racconti non sempre hanno una fine scontata.

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